Ogni tanto, sento di doverci tornare sopra…
Prima di sviluppare questa (breve) riflessione, è necessario richiamare alcune premesse ineludibili:.
- Consapevolezza che le generalizzazioni siano sempre sbagliate.
- Ognuna/o di noi ha, senz’altro, conosciuto/conosce e potrebbe avere/avrà da raccontare “esempi” di Persone che esercitano/hanno esercitato il Potere (la responsabilità del potere) – con riferimento a qualsiasi ambito/circostanza/situazione della prassi individuale, sociale, culturale, collettiva, politica – in maniera corretta, onesta, rispettosa del ruolo e dell’istituzione ma anche, e soprattutto, rispettosa degli Altri/di tutte le Persone/di tutti gli Attori sociali coinvolti in questo tipo di relazione costitutiva di tutto ciò che è “Sociale”.
- Il Potere, come noto, non è un bene o un male in sé. Dipende da come viene inteso, praticato, utilizzato.
- Il potere che, come noto, è (sempre) relazione, e – da sempre, aggiungo – è relazione “sistemica”, di conseguenza, è relazione segnata da un dinamico, continuo, costante e reciproco condizionamento. In altre parole, il Potere, essendo “relazione sistemica” e in continua evoluzione, è una relazione sempre determinata, in maniera non-lineare, sia da chi subisce il potere che da chi lo detiene e lo esercita.
🟥 Operate queste premesse, che è preferibile non dare mai per scontate (anche se, di fatto, lo sono), posso sviluppare – in estrema sintesi anche perché, al solito, manca il tempo – la mia breve, brevissima, riflessione su una questione (in realtà, una serie di questioni, tutte interdipendenti e intimamente correlate) così importante e dirimente.
🟥Già, il Potere. Ma, in questo breve testo, non mi riferirò specificamente e direttamente al Potere – tema e questione su cui esiste una letteratura scientifica e multidisciplinare, a dir poco, sterminata -, bensì a coloro che, a vari livelli e in circostanze/situazioni/contesti (lavorativi, professionali, politici, sociali, culturali) anche molto differenti, lo esercitano in maniera tutt’altro che responsabile, corretta, onesta e, in altri termini, generativa e significativa per gli Altri (colleghi, gruppi, classi sociali, collettività etc.).
Ben al di là del famoso “familismo amorale” (mai sradicato, anzi!) e dell’atavico perseguimento di interessi particolari e privati in organizzazioni e istituzioni che sono “pubbliche”.
🟥 Ebbene, una delle caratteristiche che accomuna il genere umano (mi verrebbe da utilizzare il termine la “genia umana”) – non c’è visione politica o provenienza culturale che tenga – è proprio il rapporto/l’interazione difficile, ambigua e ambivalente, interdipendente e co-costruita, contraddittoria e paradossale, costantemente dinamica e irreversibile, dunque “complessa”, con il potere.
🟥 Il Potere, l’avere potere, da sempre, affascina e crea profonde contrapposizioni e conflitti…contrasti/scontri valoriali anche durissimi che, in totale spregio dei valori/ delle credenze/ (perfino)delle ideologie che li hanno originati e all’insegna della più totale incoerenza, vengono sotterrati e completamente disattesi, una volta raggiunti/conseguiti certi “obiettivi” (?).
E, così, non è possibile non rilevare come…
🟥 (Molti, quasi tutte/i?) Gli individui/le Persone (ripeto sempre: non sono sinonimi), appena ricevono/ottengono “potere”, anche ‘poco’ potere, anche piccolissime ‘porzioni’ di potere (e relativa visibilità) – ma anche …appena arrivano riconoscimenti, medaglie, medagliette, certificati, attestati, titoli etc. – non perdono occasione per mostrare tutto il peggio del repertorio umano (troppo umano) e, più in generale, appunto, della “genia umana”.
🟥 Peraltro, fateci caso, non è neanche una questione di “posizioni” (orientamenti) politiche e/o sociali/culturali/valoriali: arroganza, presunzione, disprezzo degli Altri, inosservanza (eufemismo) di qualsiasi principio, valore, regola, normativa, mancanza di rispetto, prosopopea e… chi più ne ha, più ne metta.
Insomma….
🟥 Molti, quasi tutte/i, invece di pensare ad esercitarlo/agirlo in maniera corretta, trasparente (che parolona, la trasparenza… abusata, inflazionata e, costantemente, disattesa – questione non giuridica, come, al contrario, si continua a credere/raccontare) e – scusate la ripetizione – responsabile, nel momento stesso in cui ottengono/ricevono “potere” (ripeto: anche ‘poco’ potere, piccole porzioni di potere), quasi all’improvviso… dimenticano i valori dichiarati e professati (spesso, soltanto “a parole”), non soltanto nella propria vita professionale e lavorativa.
🟥 E/ma, soprattutto, essi dimenticano – cercano di dimenticare – che, prima o poi, per tante ragioni e circostanze, quel “potere”, quell’incantesimo (per loro che lo esercitano) di avere pochi/tanti/molti ai propri piedi, quella capacità di tenere gli Altri in stato di dipendenza o, peggio ancora, di sottomissione (definizioni e sfumature del “potere” sono infinite), finisce.
“Indipendenza” e “autonomia” sono proprio le dimensioni del tutto insostenibili/insopportabili/intollerabili per tutti/e coloro che vedono/vivono il potere soprattutto come “interesse personale”, arroganza e prevaricazione – talvolta, ben mascherati sotto una aura di apparente gentilezza e delicatezza mostrate nelle relazioni – e lo utilizzano in maniera così negativa e deteriore, per sé stessi e per gli Altri.
Indipendenza e autonomia: dimensioni che quasi sempre sono intimamente legate (e coniugate) a quelle, altrettanto fondamentali, dell’onestà e della correttezza.
Prima o poi, finisce il sogno di comandare che secondo queste figure è (ripeto), prima di tutto, il sogno di veder dipendere gli Altri da sé stessi, di più, di poterli intimorire, condizionandone l’esistenza (individuale e sociale) e le stesse condizioni di salute. Ma, appunto, prima o poi, FINISCE …svanisce…l’INCANTESIMO.
🟥 E, allo stesso modo…
🟥 Terminano gli incarichi, i ruoli, talvolta, il prestigio (?); delle medaglie/ dei titoli/degli incarichi, più o meno prestigiosi, più o meno “meritati” ….nessuno si ricorda e resta ben poco (attualmente, nei #social basta davvero poco ci si vanta di tutto…ma, ancora una volta, il problema – sia chiaro – non sono i social); finisce la visibilità, tanto desiderata, vengono meno le adulazioni e l’ossequio…
🟥…all’improvviso, spariscono/spariranno le schiere, le “cordate” e, perfino, le truppe/gli eserciti di “adulatori compulsivi” (li chiamo così, anche per strappare una risata, forse amara…);
🟥 È questo il vero ‘dramma’ per questa genere/genia di individui/Persone/ “Potenti”/(pseudo)Leaders: da sempre e per sempre, sono destinati a rimanere soli, “isolati”, dimenticati da (quasi) tutti, anche da quelli che gli devono tutto.
Non possono che raccogliere i frutti (non mi viene in mente altra metafora) di ciò che hanno seminato con la propria arroganza e la propria scorrettezza, continue e sistematiche, con la propria incoerenza e il proprio profondo disprezzo per gli Altri, spesso tanto bene dissimulato in precedenza.
🟥 E ci sarebbe da dire/scrivere molto, moltissimo, sui tantissimi (incoerenti) che, finché non ottengono/ricevono quel potere/quel po’ di potere, criticano anche aspramente/duramente/opportunamente proprio quegli atteggiamenti e quei comportamenti, perfino quelle prepotenze e quegli abusi (appunto) di potere che, poi, loro stesse/i metteranno in atto, con modi e maniere talvolta anche peggiori/ancor più scorretti/ancor più perversi, di quelli che essi stessi criticavano.
Spesso, tutto ciò è accaduto, accade, continua ad accadere, accadrà ancora, nella specifica prospettiva/strategia di perseguire “interessi privati”, privatissimi, talvolta/spesso personali e “familiari”, a dir poco “particolari”, in organizzazioni e istituzioni “pubbliche”.
🟥 Perché il Potere, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti della prassi organizzativa e sociale, è “relazione” e, di conseguenza, nella sua dimensione intimamente “sistemica”, è/dovrebbe essere – allo stesso tempo – responsabilità.
Da questo punto di vista, chi ha potere, soprattutto in certi contesti e ambienti organizzativi e sociali, ne riceve ancora di più, in termini di influenza e di capacità di mettere anche paura ai “non allineati”, ai devianti, ai “disertori” (forzando il concetto), proprio da coloro che scelgono di obbedire/eseguire “senza se e senza ma” e che sono completamente “eterodiretti” e dediti all’acritico asservimento.
E, ancora una volta, a riprova di quanto scritto e(sinteticamente) analizzato in questa sede, basterebbe osservare e rilevare quanto quella “cultura della responsabilità” – che, come ripeto dalla metà degli anni Novanta, è una “cultura della complessità” e della co-responsabilità – fatichi molto, moltissimo(!), a diffondersi non soltanto nelle istituzioni educative e formative, bensì in tutta la vita pubblica e istituzionale. Nella Società (Noi).
Ancora una volta, dimensioni, tutte, sistemiche e relazionali.
Grigie esistenze…grigie esistenze…
Umane, troppo umane.
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E, come al solito, condivido alcune pubblicazioni scientifiche e percorsi di approfondimento.
Life, study and scientific research cannot be kept separate (an old illusion). And so, as always…
I share with pleasure a (very) short selection of scientific publications:
1.“Anatomies and Dynamics of the Society-Mechanism: Among Myths of Simplification, Facilitation and Disintermediation”, in “Chaos, Complexity and Sustainability in Management”
DOI: 10.4018/979-8-3693-2125-6.ch001
2. “Democracy is Complexity. Social Transformation from Below”
#OpenAccess #PeerReviewed
3. (2023), “Beyond the Emergency Civilization: The Urgency of Educating Toward Unpredictability”, Sengupta, E. (Ed.) Higher Education in Emergencies, Emerald Publishing Limited, Leeds, pp. 25-45.
4.“From Emergency to Emergence. Learning to inhabit complexity and to expect the unexpected”, in
5. “Beyond the Darkness of our Age. For a Non-Mechanistic View of Complex Organization as Living Organisms” in #RTSA
- http://rtsa.eu/RTSA_2_2022_Dominici.pdf?fs=e&s=cl #PeerReviewed
“The distinction between ‘society-mechanism’ and ‘society-organism’ – on which I have been working and doing research for many years – is linked to the confusion we continue to make, in educational, social, economic, social and cultural terms, between ‘complicated systems’ (manageable, predictable) and ‘complex systems’ (unpredictable, irreversible and marked by ‘emergent properties’)”.
« La distinction entre “société-mécanisme” et “société-organisme” – sur laquelle je travaille et fais des recherches depuis de nombreuses années – est liée à la confusion que nous continuons à faire, en termes éducatifs, sociaux, économiques, sociaux et culturels, entre “systèmes compliqués” (gérables, prévisibles) et “systèmes complexes” (imprévisibles, irréversibles et marqués par des “propriétés émergentes”)”
#QuotetheAuthors #CitaregliAutori
6. Dominici, P. The weak link of democracy and the challenges of educating toward global citizenship. Prospects (2022). UNESCO
Springer Nature – #PeerReviewed
Research Article
7. “The Digital Mockingbird: Anthropological Transformation and the “New Nature”, in World Futures. The Journal of New Paradigm, Routledge, Taylor & Francis, Feb. 2022.
8. “La Gran Equivocación: Replantear la educación y la formación virtual para la “sociedad hipercompleja”, in “Comunicación y Hombre”.Número 18. Año 2022
- https://academia.edu/resource/work/71194859 #PeerReviewed
9. ”Beyond the Darkness of our Age. For a Non-Mechanistic View of Complex Organization as Living Organisms” in RTSA
- http://rtsa.eu/RTSA_2_2022_Dominici.pdf?fs=e&s=cl #PeerReviewed
10.”From Below: Roots and Grassroots of Societal Transformation, The Social Construction of Change”, in CADMUS, 2021
“That systemic change must begin from grassroots communities and single individuals and groups, and by definition can never be a top-down imposition, implicates a necessary rethinking of our educational institutions, which are still based on logics of separation and on “false dichotomies” (quote)
11. “Educating for the Future in the Age of Obsolescence”,
This article was peer-reviewed and selected as one of the “outstanding papers” presented at the 2019 IEEE 18th International Congress.
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12.”For an Inclusive Innovation. Healing the fracture between the Human and the technological*” #PeerReviewed
“Objects as Systems. The strategic role of Education”
- https://link.springer.com/article/10.1007/s40309-017-0126-4/ in EJFR, SPRINGER Nature
13. “A New Paradigm in Global Higher Education for Sustainable Development and Human Security”, November, 2021 | BY G.JACOBS, J. RAMANATHAN, R. WOLFF, R.PRICOPIE, P.DOMINICI, A.ZUCCONI, in CADMUS
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14. ”Controversies on hypercomplexity and on education in the hypertechnological era”
- https://www.academia.edu/44785185/Controversies_about_Hypercomplexity_and_Education_cvs_15_11dom #PeerReviewed
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15. ”Communication and the SOCIAL PRODUCTION of Knowledge. A ‘new social contract’ for the ‘society of individuals’
- https://academia.edu/resource/work/44804068 #Research #PeerReviewed
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16.”Education, FakeNews and the Complexity of Democracy”.
“The real problems we are facing today are not the fake news, post-truths, deep fakes, or disinformation of various kinds and origins, but a socially constructed pre-disposition to conformism; in short, the decline of democracy. These are not problems merely of technology and cannot be solved by technology alone” (quote).
- https://www.francoangeli.it/Riviste/schedaRivista.aspx?IDArticolo=61331&Tipo=Articolo%20PDF&lingua=it&idRivista=177 #PeerReviewed
- https://pierodominici.nova100.ilsole24ore.com/2018/05/11/fake-news-and-post-truths-the-real-issue-is-how-democracy-is-faring-lately/
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An approach and research since 1995
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Immagine: opera di Pieter Bruegel il Giovane.