Attraversando confini identitari. Per una teoria sociologica della sessualità umana

Dopo averne dibattuto in numerose presentazioni e, di recente, al Festival della Sociologia, la nuova opera di Costantino Cipolla, significativa per molteplici ragioni, “Per una teoria sociologica della sessualità umana” (FrancoAngeli), continua ad attirare l’interesse di studiosi ed esperti dei più svariati campi disciplinari, non soltanto per la rilevanza e la varietà delle questioni affrontate, con tutte le implicazioni epistemologiche ed etiche del caso, ma anche, e soprattutto, per la sua capacità di aprire nuove prospettive di studio e ricerca, disvelare le possibili vie della multi / inter / trans-disciplinarità e, nel far questo, ridefinire il ruolo e lo statuto epistemologico della Sociologia e delle Scienze Sociali.

Un’opera che si pone diversi obiettivi, tutti ambiziosi, provando a superare letture e interpretazioni riduzionistiche  e deterministiche che, un po’ tutte le scienze, faticano ad abbandonare.

Dalla sinossi del libro: “La sessualità umana, riproducendo la vita secondo una logica e una prassi binaria, è la base costitutiva di ogni società. Eppure la sociologia, incredibilmente e colpevolmente, ha di fatto disertato nel tempo, salvo qualche debole e rara eccezione, questo cruciale campo di indagine. Il presente volume entra con convinzione dentro questo mondo che concerne a vario titolo tutti gli esseri umani. Esso affronta il sesso come tale, senza infingimenti e falsi pudori, in molteplici e fondamentali suoi aspetti. Sia che si tratti del classico ed “etero” amore tra coniugi, sia che si scavi nell’attuale cultura queer, il testo tenta di fornire qualche risposta esplicativa (e comprensiva) nei limiti del possibile e della competenza sociologica e dando per scontato il mistero (non eludibile) dell’animo umano, soprattutto in questo ambito cruciale della nostra identità”.

Tornerò senz’altro a dibattere di questo e di altri volumi ma, in questa occasione, lascio la parola alla recensione ricevuta da Marco Inghilleri, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo, Direttore del Centro di Psicologia giuridica, Sessuologia clinica e Psicoterapia di Padova e vicepresidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale.

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Dalla recensione di Marco Inghilleri.

Un’impresa teorica ambiziosa e riuscita.

Recensione al volume di Costantino Cipolla: Per una teoria sociologica della sessualità umana (FrancoAngeli)

Costantino Cipolla, sociologo di riconosciuta autorevolezza, offre con questo volume una rifondazione epistemologica dello studio della sessualità nelle scienze sociali. L’opera non si limita a una rassegna critica delle teorie esistenti, ma costruisce un modello analitico originale, capace di interpretare la sessualità come un fatto sociale totale (per riprendere l’espressione di Mauss), in cui si intrecciano dinamiche di potere, processi culturali e strutture istituzionali.

Struttura e contenuti

Il libro si sviluppa in una architettura teorica rigorosa, suddivisa in sezioni che esplorano:

  • Le basi epistemologiche – Cipolla discute criticamente i principali approcci allo studio della sessualità (biologismo, psicologismo, struttural-funzionalismo, interazionismo simbolico), evidenziandone limiti e proponendo una sociologia costruttivista e sistemica come quadro di riferimento privilegiato.
  • La storicità della sessualità – Riprendendo Foucault, ma con un’attenzione maggiore alle mediazioni istituzionali, l’autore mostra come le norme sessuali siano sempre il prodotto di conflitti, negoziazioni e trasformazioni sociali.
  • Dispositivi di controllo e agency – Analisi approfondita dei meccanismi attraverso cui religione, diritto, medicina e pedagogia hanno plasmato i comportamenti sessuali, senza però trascurare le pratiche di resistenza e riappropriazione da parte degli individui e dei gruppi.
  • Sessualità e modernità avanzata – Una sezione particolarmente innovativa è quella dedicata all’impatto delle tecnologie digitali, delle politiche di genere e delle nuove forme di intimità sulla costruzione sociale del desiderio e delle identità sessuali.

Punti di forza

Superamento del binarismo natura/cultura
Cipolla evita tanto il determinismo biologico quanto il costruzionismo radicale, proponendo invece una dialettica tra corpo e società, in cui la sessualità emerge come campo di tensioni tra pulsioni individuali, norme collettive e trasformazioni storiche.

Interdisciplinarità feconda

Sebbene il testo sia saldamente ancorato alla sociologia, dialoga costantemente con:
L’antropologia (attraverso l’analisi comparata delle culture sessuali)
La filosofia politica (nel discutere il nesso tra sessualità e potere)
Gli studi di genere e queer theory (senza però ridursi a una semplice adesione a queste prospettive)

Esempi empirici ben calibrati

Nonostante sia un’opera prevalentemente teorica, Cipolla inserisce casi di studio concreti (ad esempio, l’evoluzione delle politiche sessuali nella Chiesa cattolica o l’impatto del digitale sulle relazioni intime) che rendono la trattazione più vivida e persuasiva.
Confronto con la letteratura esistente

Rispetto a Foucault (La volontà di sapere), Cipolla offre una mappatura più sistematica delle istituzioni che regolano la sessualità, senza limitarsi alla sola “sessualità discorsiva”.

A differenza di Giddens (La trasformazione dell’intimità), che enfatizza la “democratizzazione” delle relazioni, Cipolla mantiene uno sguardo critico sulle disuguaglianze e asimmetrie persistenti.

Rispetto ai queer studies (Butler, Sedgwick), pur accogliendone alcuni spunti, evita un eccessivo relativismo, cercando invece fondazioni teoriche solide per una sociologia della sessualità.
Limiti (eventuali)

Una possibile critica potrebbe riguardare la scarsa attenzione alle metodologie di ricerca: il libro è soprattutto teorico, e alcuni lettori potrebbero desiderare un maggiore aggancio a dati empirici recenti. Inoltre, pur essendo molto accurato sul contesto occidentale, avrebbe potuto includere più riferimenti alle società non-occidentali per una prospettiva veramente globale.

Perché leggerlo?

Per gli studiosi: È un testo fondativo, che colma un vuoto nella letteratura sociologica italiana, proponendo un modello analitico esportabile in molteplici campi di ricerca.
Per gli studenti: Scritto con chiarezza, può essere un testo di riferimento in corsi di sociologia, studi di genere o filosofia della scienza.
Per i professionisti (psicologi, educatori, operatori sociali): Offre strumenti critici per decostruire norme sessuali dominanti e comprendere meglio le trasformazioni in atto.

Conclusione

Per una teoria sociologica della sessualità umana è un’opera matura, originale e necessaria, che dimostra come la sociologia possa (e debba) occuparsi della sessualità senza riduzionismi. Cipolla unisce rigore scientifico, profondità teorica e passione civile, in un libro che ha tutte le carte in regola per diventare un classico del pensiero sociologico contemporaneo.

 

Immagine: Les Amants di René Magritte